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Calabria: un sorprendente viaggio musicale

19 agosto, 2017Sin categoría1 comentarioGianni Cesarini

Calabria: un sorprendente viaggio musicale

 

Mia madre è calabrese, di Bagaladi, luogo magico delle mie vacanze infantili e adolescenziali. Qui lo racconto in versi.

 

Vacanze a Bagaladi

Estate dopo estate

sempre le stesse case

sempre le stesse strade

sempre deserte

nel calore dei pomeriggi

pomeriggi di siesta

dormivano finanche le mosche.

La fiumara secca sotto il ponte

cammino di pietra tra gli ulivi,

cammino di pietre levigate

dall’acqua turbolenta dell’inverno,

regno di cavallette e lucertole nell’estate.

Poche case di pietra

pietra dura, come la vita.

Pochi passi nel sole

e già nessuna casa, solo grandi ulivi,

che poco possono contro il calore

La vera frescura giunge con la sera

quando riposano le cicale.

Con la notte aprono il cammino

tremuli bagliori di lucciole

qualcuna si spegne.

Mentre riposano le cicale

riposano le api

riposano i cani cacciatori

riposano le doppiette

riposano i muli

riposa la fontana

riposa l’orgoglio calabrese

riposa la terra bruciata.

S’ode il fruscio d’un pipistrello.

Il resto è silenzio

 

Poi scoprii che una Calabria oltre il silenzio quando ebbi a scrivere la recensione di un disco on l’Ecuba di Nicola Manfroce, un genio di scuola napoletana cui il destino non permise fare molto, morì a soli 22 anni, Nel caldo intenso di questi giorni qui a Gran Canaria il pensiero è andato alla Calabria, ricordando alcune sue musiche. Ne ho cercato di nuove per me. ed ecco un percorso affascinante e a tratti sorprendente.

 

Cominciamo con questo meraviglioso documento, dove si balla una tarantella calabrese.

Reggio Calabria anni 20-30 si festeggia la Madonna della Consolazione ballando la Tarantella.wmv

 

Qui un brano tradizionale suonato da musicisti non professionisti. Altra tarantella.

LIRA CALABRESE Tarantella Sidernese 1979 «la tradizione» LIRA, FISCHIOTTI E BATTENTE

 

Personaggio mitico, Otello Profazio: qui ci racconta un’antica e bella leggenda.

OTELLO PROFAZIO LA LEGGENDA DI COLAPESCE

 

Bellissima canzone resa famosa de Eugenio Bennato e Carlo D’Angió. Qui l’interpretazione di Diego Caligiuri, forse di origine calabrese, purtroppo non ho trovato alcuna notizia su di lui.

Riturnella – Diego Caligiuri

 

Mino Reitano è un altro big della canzone, non solo calabrese. Qui in un esilarante brano.

MINO REITANO canta «CIUCCIU BELLU» UNICO NEL WEB!

 

E qui in un classico della canzone calabrese:

Mino Reitano – Calabrisella

 

I Re Niliu furono fondati a Catanzaro l’8 dicembre del 1979 da Ettore Castagna, Sergio Di Giorgio, Francesco Forgione, Gino Parisi, Goffredo Plastino ed Emilio Rinaldo con l’incontro quasi casuale di questi musicisti aduna festa sull’Africa.

Qui interpretano un’altra antica leggenda. Avrebbero meritato un maggiore successo.

Re Niliu – Zona Briganti

 

Vincenzo Valente, nacque a Corigliano Calabro nel 1855. Si trasferì a Napoli, studiò in Conservatorio e cominciò componendo messe e musica da camera. Poi si dedicò alla canzone napoletana con esiti notevoli.

Napoli Fonografica incisioni d’epoca della Canzone Napoletana ‘A sirena di Salvatore Di Giacomo – Vincenzo Valente, voce di Vittorio Parisi

 

Aurelio Cimato nacque a Villa San Giovanni nel 1890 e divenne un famoso ed eclettico cantante col nome d’arte Gabré. iniziò come tenore leggero per poi imporsi come fine dicitore. Nel 1914 partecipa alla Piedigrotta Poliphon e subito s’impone come importante interprete di canzoni napoletane, al punto d’essere paragonato a Pasquariello. Di fatto ha lasciato alcune interpretazioni marcate da buon gusto e fine musicalità che rimangono testuali.

Gabrè – Lagreme napulitane

 

Domenica Bertè, meglio conosciuta col suo nome d’arte Mia Martini nacque a Bagnara Calabra nel 1947 e mori prematuramente all’etá di 47 anni. Interprete di grandi mezzi vocali e potente personalità, ha marcato di maniera indelebile la storia della canzone italiana. Qui una delle sue più emozionanti interpretazioni.

Mia Martini – La Voce Del Silenzio

 

Devo ammettere che mi sbagliai tanti anni fa nel recensire un disco di Rino Gaetano. Considerai principalmente l’aspetto musicale mentre la forza di questo cantautore, morto prematuramente in circostanze poco chiare, è lo smontare i luoghi comuni, smontare tutti gli schemi nel fare una canzone, prendere in giro un po’ tutti, la sua ironia graffiante e amara nel fare critica sociale, ancora attuale a oltre 40 anni di distanza. Nun te reggae più fece infuriare i potenti e tutte le caste d’Italia. Uno dei maggiori successi di vendite di Rino Gaetano. Notevole il coraggio (o la follia) del cantautore calabrese, di fare nomi e cognomi dei potenti, nomi di partiti, industriali, calciatori, vip, giornalisti, sportivi. Antesignano del Vaffaday di Beppe Grillo. Anche in questo caso, basterebbero poche modifiche e qualche aggiornamento nei suoi protagonisti, e il brano diventa più attuale che mai.

Rino Gaetano – Nun Te Reggae Piu'(Video Originale)

 

 

Non sempre entro in sintonia con questa vocalista jazz, dotata di capacità di uso strumentale della voce che porta spesso ad esiti notevoli, come in questo brano di Chico Buarque de Hollanda.

ANNA LUANA TALLARITA OH QUE SERA SINGCHICO BUARQUE DE H..wmv

Nicola Manfroce visse solo 22 anni, ma furono sifficienti per marcare la storia della musica. Certa scuola musicologica che fa capo a Francesco Florimo (1800-1888), anche lui reggino, storico e critico musicale, tende ad attribuire a Manfroce l’origine del crescendo rossiniano. Celebre è il ricordo affettuoso e commosso che Florimo stesso lasciò del giovane conterraneo Manfroce, scomparso appena ventiduenne: “tra i primi a studiare e a meditare accuratamente le opere dello Haydn e del Mozart che in quel tempo comparivano in Napoli sicché sarebbe stato più fortunato nel congiungere le soavi melodie della Scuola Italiana a quelle della Scuola Alemanna di quello che non furono il Mayr, il Paër, il Generali”. Dunque, un anello di congiunzione tra i modelli stilistici partenopei e quelli di tradizione europea, riprodotti in una sintesi di originalità melodica ed estro innovativo che guarda alla Francia dell’Opéra e della tragédie lyrique. Proprio in tal senso Florimo individuò nella ricerca strumentale di Manfroce il cammino che porta direttamente a Rossini: “un anello di congiunzione fra Paisiello e Cimarosa per giungere a Rossini di cui deve essere ritenuto precursore

Ecuba – Sinfonia – Nicola Antonio Manfroce (1791-1813)

 

A.C.Antonacci & F.Piccoli – Ambi avrem fino alla morte – «Ecuba» (Savona, 1990)

 

Anna Caterina Antonacci – O sempiterni Numi…La luce detesto – «Ecuba» (Savona, 1990)

 

ALZIRA Sinfonia – Nicola Antonio Manfroce – (1791 – 1813)

Revisione del Maestro Davide Summaria. Pianoforte: Marcella Crudeli

 

 

Francesco Cilea fu tra gli ultimi esponenti della scuola verista. Ha raggiunto meritatamente una fama universale. Proponiamo l’ascolto di “Nella notte stellare” dove il compositore stesso accompagna al pianoforte al sempre geniale Fernando De Lucia; successivamente la miracolosa interpretazione di Tito Schipa del celeberrimo “Lamento di Federico” dell’“Arlesiana”.

 

Fernando De Lucia : «Nella notte stellare», Gramophone &t Typewriter 52084 del 6 ottobre 1904

Pianoforte, Francesco Cilea

 

TITO SCHIPA SINGS «IL LAMENTO DI FEDERICO» (Cilea)

 

 

 

Gianni Cesarini
http://www.hipocratesforever.com/
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Gianni Cesarini Fotógrafo – Musicólogo – Periodista – Escritor - Naturópata - Ecologista - Maestro de Masaje Wukong - Maestro de Meditación Ze.

Desde adolescente rechacé totalmente el sistema escolar para formarme esencialmente como autodidacta. Estudié, de manera profunda, filosofía, literatura, artes plásticas, siendo mi...

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