Giuseppe De Gregorio
Napoli il 30 ottobre 1866 – Napoli il 26 dicembre 1933.
Nulla si sa dei suoi studi, però l’ affermazione nel mondo della canzone napoletana accanto a musicisti di solida preparazione, lascia credere che si sia formato in Conservatorio, o altra scuola di musica. L’ottima preparazione tecnica, unita a un innato talento e a una spontanea ed estroversa musicalità, gli consentirono d’inserirsi nella elite del mondo musicale napoletano grazie alle sue originali melodie. È stato uno dei più celebrati compositori partenopei dell’ultimo decennio del Novecento.
Scrisse oltre trecento composizioni, sempre guidato da un sicuro intuito che lo indirizzò verso un genere di produzione di carattere popolareggiante e scorrevole, ma sempre caratterizzata da una elegante e fluida vena melodica. È considerato uno degli ultimi protagonisti della gloriosa tradizione musicale partenopea che, nel periodo che va dal 1880 al 1910, conobbe forse la sua ultima felice stagione. Trionfatore di varie edizioni dei festival di Piedigrotta, iniziò la sua attività con l’editore Santojanni per passare, a partire dal 1896, con Ferdinando Bideri.
Gran parte delle sue canzoni si affermarono nell’ambito dei café–chantant napoletani, primo tra tutti il Salone Margherita, grazie anche interpreti come Maldacea e Pasquariello,
Fu abile sia nella canzone nostalgica che nel genere gioioso, avvicinandosi spesso alla macchietta, al quadretto di genere.
Delle sue canzoni ricordiamo:
‘A grariata ‘o scuro (testo di A. Ferrara, 1891)
‘A ponta ‘e Pusilleco (A. Fiordelisi, 1892)
I’ pe tte moro!… (S. Di Giacomo, 1893)
‘A tazza ‘e café (A. Fiordelisi, 1894)
Nun tuccammo stu tasto, duetto (L. Vivenzio, 1894)
‘O cavallo d’ ‘o colonnello (A. Fiordelisi, 1894)
‘O rubbinetto (A. Fiordelisi, 1894)
Pennaiole (P. Cinquegrana, 1894)
Uocchie ammennole (P. Cinquegrana, 1894, interpretata per la prima volta da Gennaro Pasquariello)
L’intervista, duetto (L. Vivenzio, 1895)
Ndringhete–ndrà (P. Cinquegrana, 1895)
I’ vurria, duetto (R. Ferraro Correra, 1896, scritta per Nicola Maldacea e Amelia Faraone)
Quanno chiove passe e fiche !, duetto (A. Ferrara, 1896)
Nannì (R. Ferraro-Correra, 1896)
Napule bello ! (P. Cinquegrana, 1898)
Santa Lucia a mmare ! (P. Cinquegrana, 1899, interpretata per la prima volta da Gennaro Pasquariello)
‘E violette (R. Ferraro-Correra, 1899)
‘O vizio ‘e Teresina (A. Fiordelisi, 1899)
Song’ommo… mo ! (F. Feola, 1899)
‘A cura ‘e mammà (P. Cinquegrana, 1900)
Jett’ ‘o bbeleno, duetto (Lardini-Ruber, 1901, scritta per Nicola Maldacea e Amelia Faraone), ‘
‘O Panariello (R. Ferraro Correra, 1901)
‘O cafettiere (G. Capurro, 1901)
‘O cucchiere ! (A. Califano, 1901)
‘O figlio ‘e mammà (P. Cinquegrana, 1901)
‘O ppoco ‘e Pusilleco (F. Russo, 1903)
L’automobilista, macchietta (U. Ricci, 1904, scritta per Nicola Maldacea)
‘O sciopero d’ ‘e nnamurate (A. Fiordelisi, 1907)
Qui una scelta di canzoni e d’interpreti:
Io pe tte moro!…
(Salvatore Di Giacomo – Giuseppe De Gregorio, 1893)
Bellissima canzone totalmente dimenticata al punto che, per realizzare la puntata su Di Giacomo per il programma radiofonico Appassiuliatella, dovetti convincere la Rai a farla registrare appositamente (insieme ad altre cinque canzoni) da Fausto Cigliano che si confermò interprete di classe sopraffina oltre che professionista impeccabile.
Ndringhete-ndrà
Miranda Martino ha cantato e recitato nel ruolo di sciantosa con una bravura vocale straordinaria e una classe eccelsa.
Napule bello!
(Pasquale Cinquegrana – Giuseppe De Gregorio, 1898)
Questa canzone, ebbe un premio di £ 500 al concorso de «La Tavola Rotonda» 1898, davanti a «‘O sole mio», che si classificò seconda. Ne esistono varie versioni discografiche. Eccelle questa dello splendido tenore Francesco Albanese.
‘A cura ‘e mammà
(Pasquale Cinquegrana – Giuseppe De Gregorio, 1900)
Malizioso duetto segnato da un grande successo e interpretato da molti artisti. Qui proponiamo la versione Cantalamessa-D’Avigny, forse la più antica esistente, un importante documento, e l’altra molto ben realizzata di Pasqualillo e Pina Lamara