Keith Goodman: Musiche per orchestra d’archi.
CD Phonotype record 0543-KG01.
Sergey Rachmaninov fu osteggiato da molti critici per non stare al passo coi tempi. Componeva musica strumentale di espressione chiaramente tardo-romantica ignorando i progressi armonici di un Debussy, le invenzioni stravinskiane, l’atonalismo di Schoenberg. C’è da chiedersi se sia un obbligo stare al passo coi tempi, andare avanti abbattendo frontiere e aprendo nuovi spazi formali ed espressivi. Per chi scrive la risposta è no. Ció che conta è se la musica emoziona, interessa, trasmette bellezza, crea benessere. Per chi scrive, da sempre aperto a tutti le forme e tipi di musica, si può apprezzare e amare la musica d’avanguardia o la musica di un compositore del nostro tempo che guarda al passato.
È il caso dei brani presentati in un recente cd composti per orchestra d’archi dal Maestro Keith Goodman. Un disco sorprendente, fatto di musiche che potrebbero essere definite di taglio neo-classico e neo-barocco e vagamente neo-romantico. Sorprendente perché donano amore sincero per un’epoca che fu. Nessun plagio, nessun riferimento diretto a compositori di quelle epoche, nessun saccheggio.
Goodman guarda al passato con occhi sinceramente innamorati, omaggia quei tempi con musiche sottilmente stilizzate e marcate da invenzioni melodiche di grande fascino. È musicista di vasta preparazione che si dedica principalmente alla direzione d’orchestra apparendo come degno successore di Francesco D’Avalos di cui é stato alunno. Quindi Goodman difende una filosofia nettamente conservatrice, nel senso che evita dissonanze e sperimentalismi per creare brani dove il fattore melodico gioca un ruolo fondamentale. Scrive musica sul fluire della ispirazione e dettata dall’emozione. Non cerca l’affetto, cerca espressione di sentimenti traducendoli in bellezza con un linguaggio personale, originale.
E i risultati sono più che notevoli soprattutto nelle composizioni d’andamento lento. Una sublime lentezza che coinvolge finanche brani come la Giga della Suite op.68, danza notoriamente di movimento rapido. La delicatezza marca tutti i brani del cd, anche l’intenso e appassionato Intermezzo op.77 e il meraviglioso Scherzo pizzicato op.78 o il fine onirico Tango op. 74 unico brano diretto da Gian Luigi Zampieri. Tutti gli altri si devono alla bacchetta di Goodman, che fa raggiungere all’Orchestra San Giovanni livelli d’eccellenza sopratutto per bellezza di suono e nobiltà di fraseggio magnificamente espresse nel Corale notturno, ultimo brano di un Cd che comprende 65 minuti di musica tutta godibilissima per l’ascoltatore raffinato e sensibile. Musica dotata anche di un potente effetto terapeutico paragonabile all’effetto Mozart, porta un un piacevole stato di vagotonia, riduce il cortisolo, annulla lo stress e potenzia la memoria.
Gianni Cesarini
Lanzarote 18 dicembre 2018