Mario Costa, oggi 1858. Insieme a Di Giacomo e a De Lucia segnò l’epoca d’oro della canzone napoletana
Figlio del controllore di dogana Angelo e della nobildonna tarantina Maria Giuseppe Malagisi, Mario Pasquale Costa nacque il 24 di agosto del 1850 a Taranto, vicino alla casa natale di Giovanni Paisiello. Trasferitosi con la famiglia a Napoli nel 1865, studiò musica e canto nel conservatorio di San Pietro a Majella, allora diretto da Saverio Mercadante, con Francesco Paolo Serrao, Costantino Palumbo, Giuseppe Martucci e il suo zio paterno Carlo Costa. La sua prima composizione fu la barcarola intitolata «In alto mare», scritta del 1871. Da allora per sessant’anni scrisse numerose romanze, canzoni, stornelli, inni, marche, opere comiche e operette. Scrisse versi e musica di ‘A frangesa sul tavolo della birreria «Strasburgo» a Napoli in onore della diva del varietà Amanda Henry e la canzone fu portata al successo dalla cantante tarantina Anna Fougez.
Il direttore del Corriere del Mattino, Martino Cafiero, letta una poesia del suo giovane redattore Salvatore Di Giacomo decise che con la musica appropriata sarebbe diventata una canzone di successo e propose i versi al musicista Luigi Caracciolo, che rifiutò l’incarico, e quindi si rivolse quindi a Mario Costa. La musica di Nannì fu scritta da Costa di getto nel vecchio caffè «Napoli» nella Villa Nazionale. Da qui iniziò una lunga collaborazione: sui versi di Salvatore Di Giacomo, Costa scrisse trentaquattro canzoni, una dozzina sono capolavori come Era de maggio (1881), Napulitanata (1884), Ojè, Carulì (1885), Oili oilà (1885), Luna nova (1887), Munasterio (1887), Lariulà (1888), A ritirata (1887), Catari (1892), Serenata napulitana (1896), la meravigliosa e dimenticata serenata Maria Rò. Costa deve dar fondo a tutte le sue capacità perché musicare Di Giacomo è difficile. I versi, pieni di consonanze, onomatopee, pause, ritmi interni imbrigliano il più abile dei Maestri. E Costa fu notevolmente abile nel comporre le musiche per i versi Di Giacomo, creando insieme a lui il fulcro, il nucleo luminoso che tinse d’oro il trentennio magico della canzone napoletana, 1880-1920. E magie fece anche il tenore Fernando de Lucia nel cantare le canzoni della coppia geniale. Nonostante registró molte canzoni di Costa quando era già sessantenne, il divino Fernando seppe lasciare il marchio del genio assoluto. Quindi si può dire di triade magica: Di Giacomo-Costa-De Lucia.
Costa compose inoltre canzoni su versi di Ferdinando Russo, Roberto Bracco e altri poeti. Fu con Russo a lasciare un altro capolavoro assoluto: Scetate (1877), incantevole serenata dalla melodia vagamente orientaleggiante. Scetate reca il segno di una libertà musicale che non sempre si ritrova nelle composizioni di Costa sui versi digiacomiani, probabilmente perché la grandezza di Di Giacomo, il ritmo già racchiuso nelle sue rime obbligarono spesso Costa ad accompagnare più che a creare. Con Russo invece il rapporto fu alla pari, e avrebbe portato a molti risultati felici se la collaborazione fosse andata avanti. Ma Costa fondamentalmente rimase fedele a Di Giacomo.
Qui una piccola scelta di canzoni di Costa, qualcuna in più di una versione per apprezzare differenze interpretative. Mi è parso giusto includere anche versioni vicine al nostro tempo e incluso attuali, segni che la canzone napoletana ancora vive. Purtroppo non mi è stato possibile rintracciare la bellissima versione di Maria Rò che Fausto Cigliano realizzò per il programma radiofonico Appasiulatella.
ANGELA LUCE – A FRANGESA – 1973
Tenore FERNANDO DE LUCIA – (Di Giacomo-Costa) OILÍ OILÁ (1909)
O munasterio – Fernando De Lucia
Fernando de Lucia – Napulitanata (1902)
Fernando De Lucia: Napulitanata «Uocchie de suonno», Phonotype C 2575 dell’1 maggio 1921
Rare! Tito Schipa sings NAPULITANATA
Lina Sastri Napulitanata
Francesco Daddi – Serenata napulitana (Di Giacomo – Costa)
Scetate! Gennaro Pasquariello
Serenata Napulitana – Consiglia Licciardi
Roberto Murolo: Catarì (Marzo).
Tenore FERNANDO DE LUCIA – (Di Giacomo-Costa) «Era di maggio» (1909)
Era de maggio – Roberto Murolo
Noa (Achinoam Nini) – «Era de Maggio» at the Estival Jazz Lugano 2016