Miranda Martino, oggi 1933, auguri per una grande artista.
Miranda Martino nasce a Moggio Udinese (Friuli)da genitori napoletani. Prende lezioni di pianoforte, insieme alla sorella (Adriana, che diventerà cantante lirica), dalla madre; poi studia canto, si trasferisce a Roma e si fa notare nell’ambiente discografico. Incide i primi dischi, partecipa nel 1957 al Festival di Napoli, e nel 1959 al Festival di Sanremo (La vita mi ha dato solo te).
Nel 1960 è ancora a Sanremo con due canzoni (Invoco te e Vento pioggia e scarpe rotte); nel 1961 torna al Festival per l’ultima volta presentando Non mi dire chi sei, di Umberto Bindi, e Lady Luna, di Armando Trovajoli e Dino Verde. I suoi successi di vendita del periodo sono: Meravigliose labbra, Notte di luna calante, Gastone, Arrivederci. Nello stesso anno partecipa al Giugno della Canzone Napoletana.
Dopo due album dedicati alla canzone napoletana classica, pubblicati nel 1962 e nel 1966 e arrangiati da Ennio Morricone, lascia l’ambiente discografico dedicandosi al teatro di rivista (con Nino Taranto, Erminio Macario, Carlo Dapporto).
Tralasciando l’attività festivaliera e la canzoni in lingua italiana di Miranda Martino c’interessa sottolineare il suo grande contributo (non solo con i dischi, ha realizzato anche importanti spettacoli teatrali dedicati alla canzone napoletana) soprattutto col frutto della sua collaborazione con Ennio Morricone, artefice di rielaborazioni e arrangiamenti di grande qualità e fascino. Devo confessare che molti anni fa ebbi a scrivere di non condividere alcuni arrangiamenti di Morrione, che mi apparvero troppo sontuosi, anche operistici. Ma oggi posso dire che si tratta di un lavoro a tratti geniale, che arricchisce la nostra canzone e che permette alla Martino il massimo splendore vocale sia in barcarole, serenate, canzoni sentimentali sia in tipici brani da chanteuse. La voce della Martino è timbricamente stupenda, duttile, al servizio d’una intelligenza musicale che trova il giusto ritmo, il giusto colore la giusta espressione in ogni situazione. Una classe superiore, un fare finemente elegante che non appare in disarmonia anche in canzoni schiettamente popolaresche.
Passione
’