Nino Taranto oggi 1907: un grande artista non solo della macchietta e paglietta.
Nino Taranto intuì d’essere diventato depositario di una grande tradizione in un pomeriggio romano del 1937, quando in teatro era andato a trovarlo don Gennaro Pasquariello e gli aveva fatto il regalo più bello della sua vita, passandogli una macchietta, Carlo Mazza, di Pisano e Cioffi, “ Tiè, falla tu, io nun ‘a pozzo fa cchiù” gli aveva detto Pasquariello. Il vero titolo della canzone era Mazza, Pezza e Pizzo. Sempre a Roma, al Teatro Sistina, dopo aver ascoltato macchiette, Charlie Chaplin salì sul palcoscenico per abbracciare Taranto.
Antonio Eduardo Taranto, detto «Nino», nacque il 28 agosto 1907, a Forcella, nel cuore di Napoli, figlio di un sarto, Raimondo, e di Maria Salomone. Bambino prodigio a tre anni cominciò a esibirsi in un complesso di sarti-musicisti che girava per feste di battesimo e cresima. Esordì tredicenne al Teatro Centrale di Napoli, interpretando quelle che sarebbero diventate le sue specialità: la «canzone in giacca» drammatica e quella da «dicitore» in abito da sera, rivelando le straordinarie doti di caratterista che l’avrebbero reso, per oltre mezzo secolo, uno degli interpreti più amati dal pubblico italiano. Visto l’enorme lavoro fatto da Taranto come attore e comico, in teatro, cinema, radio e televisione si potrebbe pensare che il suo apporto come cantante sia stato secondario. Non è così. Certo non è stato un cantante di voce, però il suo apporto alla storia della canzone napoletana resta importante.
Nel 1955 partecipa al Festival di Napoli con la canzone ‘O ritratto ‘e Nanninella. Ritornerà alla manifestazione nel edizione del 1958, e Festival di Napoli 1967, alternandosi tra il ruolo di cantante, autore e presentatore. Proprio all’edizione del 1967 vincerà il primo ed il secondo premio con i brani ‘O matusa e ‘A prutesta. Doveva partecipare anche al Festival di Napoli 1971 ma la manifestazione fu annullata dalla Rai. Nel 1961 partecipa al Giugno della Canzone Napoletana. Ritornerà ad una manifestazione canora napoletana nel 1973, alla Piedigrotta: Le nuove Canzoni di Napoli, dove sarà presentatore e cantante. Fu anche autore di canzoni. Tra i maggiori successi vi è la bella Lusingame, composta con il musicista Mario Festa.
Mi sarebbe piaciuto includere qui uno stralcio di un’intervista al Maestro per conto del Mattino molti anni fa, ma non è ho copia. Posso solo ricordare di quell’incontro d’aver trascorso un’ora con un vero gentiluomo.
Diamo qui alcuni esempi dell’arte canora di Nino Taranto, qualche macchietta e qualche canzone, considerando di massima importanza il disco dedicato Raffaele Viviani “ Canti e voci di napoli” pubblicato dalla Fonit-Cetra nel 1981. Quest’album non comprende una delle più toccanti canzoni di Viviani: Scurdate ‘nterra a all’isola, registrata a parte e per il momento assente in Web.
Taranto Nino – O guappo ‘nnammurato
(R. Viviani – 1910 )
Tammurriata Palazzola – Nino Taranto
(Russo, Falvo – 1914)
Nino Taranto canta M’aggia curà.
(Versi di Gigi Pisano – Musica di Giuseppe Cioffi, 1940).
‘O Meglio Amico – Nino Taranto
(Bovio – Albano 1928)
Nino Taranto canta Lusingame, 1956.
Esistono molte interpretazione meglio cantate, Bruni e Cigliano in primo luogo, però in questo frangente è opportuno ascoltare l’autore in persona.