Tatiana Nikolayeva: una pianista sulle tracce del contrappunto.
Di Alessandra Cesarini
Chiunque abbia avuto l’ esperienza di ascoltare Tatiana Nikolayeva in concerto, difficilmente l’avrà dimenticata: questa pianista era una di quelle rare artiste che aveva l’abilità di conquistare il pubblico ancor prima di raggiungere la tastiera. Donna giunonica, indossava spesso abiti vistosi e bizzarri, si accomodava nella sua maestosità sullo sgabello donando un commovente sorriso… a quel punto si creava un’atmosfera di generosità di spirito e felicità. Frugando tra le vecchie incisioni degli anni ‘50, nonostante la scarsa qualità del suono, ci si imbatte in una pianista straordinaria, la cui tecnica eccezionale era accompagnata da un sorprendente attenzione per la scrittura polifonica. Tatiana è stata una grande esecutrice di Bach, vinse infatti il primo premio del Concorso Internazionale di Bach a Lipsia, inaugurando la commemorazione del bicentenario della morte del compositore.
Dmitri Shostakovich, uno dei giudici del Concorso, rimase talmente impressionato dalla pianista venticinquenne, che le dedicò i suoi 24 Preludi e Fughe. La giovane artista, durante una visita nell’appartamento del grande compositore, li avrebbe suonati in sequenza tutti e 24. “La mia amicizia con Shostakovich è durata venticinque anni ed è stata molto intima. Ho assorbito la sua musica e sapevo benissimo come suonarla. Dal 1950 fino alla sua morte, nel 1975, ero presente a tutte le sue anteprime. Ho anche partecipato a molte prove. Ogni nuovo pezzo è stato un grande evento nella vita concertistica di Mosca. Il suo quinto quartetto per archi fu creato contemporaneamente a 24 Preludi e Fughe, così come la Decima Sinfonia. I Preludi e Fughe erano qualcosa di molto speciale […] Quando scriveva i brani per pianoforte, mi chiamava quasi ogni giorno. Ho quindi iniziato a suonarli da sola e li ho suonati per lui. Anche adesso ho questi ricordi e capisco il suo mondo spirituale. Lo considero un vero genio, ovviamente. Sono molto grata a Dio per non aver perso la freschezza di quella prima esperienza. Ho una certa libertà di interpretazione, ma fondamentalmente li suono come Shostakovich voleva che fossero suonati”. L’Opera 87 diventò un cavallo di battaglia del repertorio della Nikolayeva, inserendola spesso nei programmi dei recital. Infatti fu proprio mentre eseguiva la grande fuga in Si min al Herbst Theater in San Francisco, il 13 novembre del 1993, che fu colpita da un’emorragia cerebrale per poi cadere in coma; lasciando questo mondo il giorno 22 dello stesso mese.
Nata il 4 maggio del 1924 nella piccola città di Bezhitza, vicino Bryansk, a metà strada tra Mosca e Kiev, Nikolayeva veniva da una famiglia di musicisti. Sua madre, una pianista professionista, studiò al Conservatorio di Mosca sotto la guida di Alexander Goldenweizer (1875-1961), suo padre era un violinista e violoncellista dilettante. Tatiana iniziò le lezioni di pianoforte a cinque anni ed a comporre a 12. Negli anni seguenti fu ammessa, dopo un esame, alla Scuola Centrale Secondaria di Musica, una succursale del Conservatorio Tchaikovsky, sotto la guida del maestro Goldenweizer. Il grande professore era amico di Scriabin e Rachmaninov, ed instillava nei suoi studenti il bisogno di sviluppare grande abilità nel gioco del contrappunto, Bach era sempre all’ ordine del giorno. Tra gli allievi di Goldenweizer ricordiamo Grigori Ginzburg, Samuil Feinberg e Lazar Berman.
Compiuti gli studi pianistici nel 1947, Nikolayeva studiò composizione con Yevgeni Golubev. Tra i suoi lavori ricordiamo un concerto per pianoforte in Si, che in seguito registrò con l’URSS State Symphony Orchestra sotto la direzione del direttore Kiril Kondrashin. La sua opera più conosciuta è una serie di 24 studi da concerto in stile polifonico, trascrizione fedele del Pierino e il Lupo di Prokofiev, la cui registrazione è stata pubblicata dalla RCA Victor in Giappone.
Nella seconda morta degli anni Ottanta la Nikolayeva ebbe grande successo in Gran Bretagna; la carenza di pianisti russi più anziani che suonavano in Occidente era evidente: Emil Gilels era morto, Horowitz malmesso e i concerti di Svjatoslav Richter erano ormai sporadici. Le sue apparizioni in concerto furono accolte con grande entusiasmo e nel 1991 i CD di Hyperion dei Preludi e Fughe di Shostakovich ricevettero un Grammy. Aveva un repertorio colossale ed era specializzata nel suonare opere cicliche. Tatiana Nikolayeva, sarà però ricordata soprattutto come una grande esecutrice di Bach che gettò al vento le considerazioni stilistiche e lo interpretó con meravigliosa ricchezza timbrica e articolazione di straordinaria chiarezza mostrando un’inarrestabile intelligenza musicale, solidità concettuale e una profonda conoscenza dello strumento.
Tatiana esecutrice di opere cicliche: i 12 Concerti di Bach
I 24 Preludi e fuga dal Clavicembalo ben temperato di Bach
i 24 Preludi e Fuga di Shostakovic
Ed ecco una delle esecuzioni da vivo degli ultimi anni del’ Opera 87
Le variazioni Goldberg..
Eccola nel Primo Concerto di Tchaikovsky con una scelta del tempo rallentata, ma con una grande potenza di suono