Wilhelm Kempff, pianista giustamente noto e compositore da riscoprire
Il pianista napoletano Giovanni Auletta ottenne il diploma con il massimo voto e lode nel Conservatorio di San Pietro a Maiella sotto la guida di Sergio Fiorentino. Io studiai privatamente sotto la guida di Sergio Fiorentino soprattutto storia dell’interpretazione. Il pianista Kempff non era per nulla ammirato da Fiorentino e per molto tempo il mio interesse per il famoso pianista tedesco fu minimo. Poi mi resi conto che si trattava di un grande interprete del repertorio classico e romantico. Le sue registrazioni delle trentadue sonate di Beethoven, in una visione intima, squisitamente contemplativa, quasi mistica, sono da porsi tra quelle di portata storica, insieme alle letture più classicheggianti di Schnabel, Backhaus y Solomon. E compresi anche il peso culturale dell’impegno di Kempff nella riscoperta e diffusione dell’opera di Schubert. Conobbi Kempff a Positano ed ebbi modi di apprezzare la sua vasta cultura, la gentilezza, la disponibilità a insegnare.
E’ interessante coincidenza che Auletta, tra i migliori allievi di Fiorentino, si dedichi alla riscoperta di Kempff compositore. Tutti e due abbiamo “tradito” il nostro amato Maestro, che probabilmente non ebbe modo di conoscere veramente Kempff e rimase ancorato al suo giudizio negativo.
Kempff fu musicista conservatore ed anche come compositore il suo orizzonte si fermava al tardoromanticismo. Come compositore deve molto a Brahms. Ha scritto musica da camera, sinfonica, vocale e finanche un’opera per il teatro. Ciò avvenne soprattutto negli anni Venti-Quaranta, apparendo al pubblico e alla critica come compositore troppo indietro nel tempo. Anacronistico. A lanciarlo come compositore non servì neppure l’appoggio di Furtwangler che nel 1929 diresse la prima esecuzione della Seconda Sinfonia di Kempff. Oggi poco troviamo in disco o in Web per conoscere e valutare il Kempff compositore. Nessuna traccia della Suite Positano e della Suite Arcadian. Né delle sinfonie. Esiste un cd raro trovarsi con un Trio e un Quartetto. Esiste en youtube la Totentanz op.37 composta nel 1931, lavoro interessante, molto diverso da quello lisztiano: Kempff tende a far “ballare la morte” con grazia aliena da tragicità.
Ho potuto conoscere il Quartetto per flauto, violino, violoncello a pianoforte grazie alla preziosa interpretazione di Ginevra Petrucci al flauto, Lorenzo Fabiani al violino, Francesco Sorrentino al violoncello e Giovanni Auletta al pianoforte. E’ musica da camera squisita che si ascolta con piacere, musica scritta con solida tecnica e sincerità, con materiale tematico ben sviluppato e momenti di pathos specialmente intensi nell’Adagio con melancolia e L’andante molto sostenuto e mesto del tempo conclusivo. Il Maestro Auletta è impegnato ora nello studio del Trio di Kempff per farne un disco che comprenderà anche il Quartetto e che sarà sicuramente di grande interesse.
Wilhelm Kempff, Quartet in G Major Op.15 (fl, vl, vc, pf) | Ginevra Petrucci, Quartetto Raro
Andante Allegro 0:00
Adagio con melancolia, Semplice 7:05
Menuet (Allegretto) 18:30
Introduzione e Finale (Andante molto sostenuto e mesto. Molto vivace) 23:20
Quartetto Raro:
Ginevra Petrucci, flute
Lorenzo Fabiani, violin
Francesco Sorrentino, cello
Giovanni Auletta, piano
Live recording, Università Roma Tre, Rome, 10 October 2016
Wilhelm Kempff – Totentanz, Op.37 (1931) : Totentanz, Op.37 (1931) Concerto in Suitenform for Piano, Strings,Percussion and Choir
Piano: Rüdiger Steinfatt, Chorus: Heinrich-Schuetz-Ensemble, Orchestra: Münchner Symphoniker, Conductor: Werner Andreas Albert
Khatia Buniatishvili
George Frideric Handel Minuet in g minor arr Wilhelm Kempff