Matteo Salvatore
Apricena,16 giugno 1926.Foggia 27 agosto 2005
« Le parole di Matteo Salvatore noi le dobbiamo ancora inventare. »
Italo Calvino
Tra i suoi estimatori anche Vinicio Capossela che durante il concerto del Primo Maggio 2010 lo ha identificato come «il più grande cantore sullo sfruttamento».
In una sua canzone, «Italia minore», Eduardo Bennato descrive in pochi versi il grande artista pugliese:
« Grande poeta di povera gente
figlio diverso del sud dell’Italia,
la tua canzone è un emigrante
che va a cercare fortuna in Germania.
Cantautore oltre che interprete di canti tradizionali del Gargano, Matteo Salvatore trascorre l’infanzia nella miseria che affligge l’Italia intera dopo la prima guerra mondiale, tanto che la povertà diventa un tema ricorrente nei testi delle sue canzoni. È stato il cantore della povera gente del profondo Sud.
Ormai pochi lo ricordano, eppure marcó a grandi lettere la storia della musica popolare pugliese. Poeta naif creatore di versi di forte impatto, saturi di emozione, di vera tristezza, profondo dolore e anche tocchi d’ironia, e musicista istintivo dotato di notevole talento, Matteo Salvatore seppe riscattarsi dall’ignoranza, analfabetismo, oscurantismo di un certo Sud e diventare artista riconosciuto e stimato. Occorre ora riscattarlo da un oblio che non merita.
Matteo Salvatore 1970. La luna aggira il mondo e voi dormite.
Pett tonn Nemmeno Fabrizio De André arriva a tanto, a tanta crudezza di linguaggio, a suo tempo considerato osceno. Faciteve li cazza vostra Le chicchiere du lu paese Pasta nera https://youtu.be/JxMrHksAyEU |