Sassi: capolavoro di Gino Paoli secondo solo a Senza fine.
Scritta nel 1960 questa canzone non ha avuto il successo di Il cielo in una stanza, Senza fine, Sapore di mare, Una lunga storia d’amore, Averti addosso…. Espressione di puro esistenzialismo nihilista, Sassi resta invece non un punto d’inflessione dopo il trionfo di Il cielo in una stanza, bensì un momento di chiara affermazione di una sensibilità e uno spirito che consentono al cantautore di tracciare, con poche parole e una linea musicale apparentemente semplice e che induce a commozione, una canzone che impatta fortemente l’immaginario delineando la tristezza di un perdente che si riscatta facendo poesia. Sassi non ha avuto le centinaia di covers in tutto i mondo com’è avvenuto con Senza fine, eppure resta ancorata al cuore di chi visse gli anni Sessanta. E possiamo dire di condividere il giudizio di Ornella Vanoni, che considera Sassi un capolavoro secondo solo a Senza fine, e il più poetico.
Sassi
Sassi che il mare ha consumato,
sono le mie parole
d’amore per te.
Io non ti ho saputo amare,
non ti ho saputo dare
quel che volevi da me.
Ogni parola… che ci diciamo
è stata detta mille volte,
ogni attimo… che noi viviamo
è stato vissuto mille volte.
Sassi che il mare… ha consumato,
sono le mie parole
d’amore… per te.
. . . . . .
Sassi che il mare… ha consumato,
sono le mie parole
d’amore… per te.
Paoli in Studio
Paoli Live
Ornella Vanoni
Tre versioni, tre arrangiamenti, tre interpretazioni, tre epoche e tre stili diversi per una delle canzoni di Gino Paoli più amate da Ornella Vanoni, che non a caso l’ha più volte incisa nel corso della sua lunghissima carriera discografica. La prima versione risale al 1968, arrangiata dal M° Pino Calvi per lo storico LP «Ai miei amici cantautori», primo dei due fortunati concept album dedicati alla miglior canzone d’autore italiana ed internazionale che la consacrarono definitivamente come una delle più autorevoli interpreti del nostro panorama musicale. Risulta assai meno drammatica la seconda versione, che è invece del 1980, ed è tratta dal secondo album della serie antologica prodotta da Sergio Bardotti e intitolata «Oggi le canto così», un LP interamente dedicato a Gino Paoli e Luigi Tenco; l’arrangiamento, in cui a prevalere è il sassofono, è di Gilberto Martellieri. Nella terza versione, caratterizzata da un arrangiamento classico particolarmente ricco e curato, emergono nuovamente le corde più struggenti e drammatiche per la chiusura dell’album «…
Mia Martini