

Antonella Maisto: Samar, 50 minuti di musica imperdibili
Di Gianni Cesarini
Giorni fa avevo pubblicato un articolo, “El tiempo pasa”, affermando tristemente che viviamo il tempo del degrado culturale e artistico, riferendomi, nel secondo caso, e specialmente alla musica, alle produzioni ed eventi di massa, ben sapendo che in realtà defilate dal filone commerciale ancora avvengono atti creativi di grande valore. E forse non casualmente mi giunge, dalla mia amata-odiata e lontana Napoli, un cd che ai pochi minuti di ascolto al computer in cuffia, mi spinge immediatamente, per la profonda belleza degli suoni strumentali di appoggio a una suggestiva voce acuta e densa di armonici, a mettere in azione uno dei miei impianti H-fi. Lettore di CD Holfi, amplificatore Classé e altoparlanti Dynaudio, dotati di twiters di straordinario nitore e woofers che riproducono bassi profondi con assoluta precisione e chiarezza.
E quindi mi trovo immerso in una atmosfera sonora ammaliante, altamente suggestiva che propone un raffinato etno-dub con dieci covers e un brano originale che danno vita a un vero capolavoro.
Antonella Maisto, cantante di lunga storia, domina il suo registro vocale tornendo i suoni con una dinamica non estrema, cosí de evitare acuti eccessivamente forti e con l’agogica di chi ha ben assimilato stilemi jazzistici e fraseggi di varie etnie, con un fare dettato da una sensibilità e intelligenza musicali di elevado livello. Una superiore intelligenza musicale è anche quella di Mario Formisano, cuore musicale degli Almamegretta, (basso, tastiere, programming, electronic, dub master, che ha arrangiato, prodotto, registrato, mixato e masterizzato il disco) che intesse ritmi ipnotici e timbri tendenzialmente a basso livello dei herz, suoni profondi, scuri, espressivi che danno costrutto alle melodie creando quasi un tappeto sonoro sul quale fluisce, melismatico, incantevole il canto di Antonella Maisto, a tratti di una rara forza evocativa e di una sensualità che arriva fino all’anima. Una voce-strumento che incanta nel perfetto esempio di etno-dub che è “Dala dala/Jesce sole” Yemen e Napoli vicine, che appare dopo la napoletanissima “È passata la vernata”, gioiello del compianto Carlo D’Angiò, cesellato con una personalissima visione. E poi intensi colori portoghesi e una geniale versione di “Liberazione” di Enzo Avitale, dove si evidenzia l’originalità interpretativa della solista, che sceglie una fare delicato. E poi Africa, suoni Rom, il valioso “’Nzuonno” scritto da Antonella insieme Mauro Romano e lo stupefacente finale “Ninnanáninannaiè di Pino Daniele: solo voce delicatissima e basso suonato con eleganza e fine musicalità da Mario Formisano. Notevole anche l’apporto strumentale di Michele Signore e Umberto Maisto. Altre parole sarebbero superflue, meglio abbandonarsi all’ascolto, alla magia….
Antonella Maisto & 4MX – Ninnanàninnanoè (Pino Daniele)