

Mandulinata a Napule: otto interpretazioni
E.Murolo – E.Tagliaferri, 1921
Sera d’está! Pusilleco lucente
canta canzone e addora d’erba ‘e mare…
Voglio ‘e pparole cchiù d’ammore ardente,
voglio ‘e pparole cchiù gentile e care
pe’ dí «te voglio bene» a chi me sente.
Ma d»e pparole cchiù carnale e doce,
ne sceglio sulo tre: «Te voglio bene…»
Bella, ‘int»o core tujo sacc’io chi tiene…
chi sta int»o core mio saje pure tu…
(ritornello)
P»o mare ‘e Napule
quant’armunia!
Saglie ‘ncielo e, ‘ncielo, sentono,
tutt»e stelle, ‘a voce mia:
voce, ca tènnera,
st’ammore fa.
II.
Notte d’está! Se só’ addurmute ‘e ccase…
e ‘o cielo, a mare, nu scenario ha stiso!
Staje ‘mbracci’a me, ‘nnucente só’ sti vase…
Bella, stanotte, te só’ frato e sposo…
Stanotte, Ammore e Dio, sóngo una cosa…
Canta: e da ‘o suonno Napule se sceta…
ridono ‘e vvocche ca se só’ vasate…
tutt»e suspire ‘e tutt»e ‘nnammurate,
suspirano, stanotte, attuorno a te…
Elogio dei luoghi e sentimento amoroso intrecciati in questa serenata-capolavoro di un poeta-canzoniere singolare per intensità, capacità evocativa e descrittiva. Il geniale Tagliaferri anche in questo caso inventa melodie e ritmi opportuni in perfetta sintonia con i versi, che sono per se stessi musica, quindi musica su musica.
Ho potuto ascoltare quasi un centinaio di versioni di questa canzone, finanche una in russo cantata al tenore Misha Alexandrovich. E famosi tenori da Gigli a Carreras, una miriade di artisti napoletani e non é mancata una curiosa versione strumentale un stile flamenco.
Ho scelto otto interpretazioni non certo con l’idea che siano le migliori, non ragiono in questi termini: tutte quelle che ho ascoltato hanno estimatori e quindi in certo valore. Quindi queste otto sono quelle che, secondo il mio modo di considerare questa canzone, mi appaiono come le più rappresentative per tracciare una storia dell’interpretazione e alcune di esse sono già storia ed hanno sfidato il tempo, come le meravigliose e diverse versioni di Tito Schipa, Roberto Murolo e Fausto Cigliano.
A voi l’ascolto.
Tito Schipa
Sommo tenore di grazia dalla musicalità infallibile per gusto, agogica, accenti, dinamica. Anche in questo frangente ci offre una lezione di stile: dinamica dal pianissimo al mezzo-forte, accenti sottilmente evocatici. Tra quelle di cantanti lirici mi appare come la versione di riferimento assoluto.
Enzo De Muro Lomanto
Tenore dal timbro denso, acuti luminosi e note basse brunite di notevole bellezza. Ovviamente canta più che bene ma non coglie lo spirito intimo del testo e finisce col tenoreggiare troppo e lanciare forti acuti fuori contesto.
Grazia Gresi
Musicalità raffinata, fraseggio delicato e però incisivo. Purtroppo omette la seconda strofa.
Roberto Murolo
Il figlio del Maestro, cantante squisito nonché fine dicitore e chitarrista tecnicamente limitato, ci mostra in tutta la sua bellezza la sequenza di parole con la loro musicalità e forza poetica.
Fausto Cigliano e Mario Gangi
Altro straordinario cantante chitarrista, dotato però di ben altra tecnica strumentale, in grado di poter suonare insieme a Gangi, e di una vocalità raffinatissima che ingloba una dizione perfetta e una musicalità di prim’ordine.
Angela Luce
Interprete estrovertita, dalla vocalità fortemente popolareggiante, emozionalmente intensa, molto sensuale. Non lascia indifferenti.
Eddy Napoli – Live at Madison Square Garden – 1994
Qui ci si discosta dalla tradizione con una interpretazione vocale e arrangiamento orchestrale molto originali. Eddy Napoli punta a una espressività intensa, a una forte tensione emotiva. Renzo Arbore e gli orchestrali non sono da meno.
Alessia Moio
Voce affascinate, ricca di armonici, con un fraseggio che ci riporta ai bei temi che furono. Artista con solida preparazione musicale e interprete attenta nel rispettare le intenzioni degli autori, in questo frangente sceglie una dinamica che giustamente non va oltre il mezzo-forte, tocchi melismatici misurati e suggestivi, rallentamenti ben calibrati, una velata sensualità. Arrangiamento pregevole con giusto risalto ai mandolini. Tra le versioni femminili brilla al punto da imporsi come riferimento.