Leonard Cohen: «Avalanche»
Apre l’album Songs of Love and Hate, 1971, terzo del poeta-musicista canadese nato a Montreal nel 1934 sotto il segno della Vergine. È un album, meraviglioso,drammatico, a tratti inquietante. “Avalanche” è la canzone più impressionante e dura non solo di quest’album ma dell’intero cammino creativo d’una mente geniale. É la voce di un’anima elevata che ci parla di un dramma strettamente umano e che s’innalza a rango di dramma spirituale. Canzone scevra di romanticismo che ci dice con parole dure che l’amore può degenerare nella assoluta fisicitá. Parola d’ascoltare con attenzione, una a una. Su suoni della sola chitarra con vaghe reminiscenze finemente stilizzate del flamenco, Leonard narra di un gobbo che dorme nel fondo di una collina d’oro e possiede una donna. Parole crudeli: “È il tuo turno, amore mio/e la tua carme che indosso.»
Testo
Well I stepped into an avalanche
Bene, sono entrato in una valanga,
It covered up my soul
mi ha ricoperto l’anima;
When I am not this hunchback that you see
quando non sono il gobbo che ora vedi
I sleep beneath the golden hills
dormo sotto le colline dorate
You who wish to conquer pain
Tu che vuoi conquistare il dolore,
You must learn, learn to serve me well
devi imparare, imparare a servirmi bene.
You strike my side by accident
Mi colpisci il fianco per sbaglio
As you go down for your gold
Mentre scendi verso il tuo oro.
The crippled h i that you clothe and feed
Lo storpio a cui dai vestiti e cibo
Is neither starved nor cold
Non ha né fame, né freddo;
He does not ask for your company
Non ti chiede compagnia,
Not at the centre, the centre of the world
Non al centro, al centro del mondo.
When I am on a pedestal
Quando sono su un piedistallo,
You did not raise me there
Non mi ci hai innalzato tu.
Your laws do not compel me
Le tue leggi non mi spingono
To kneel grotesque and bare
A inginocchiarmi, grottesco e nudo.
I myself am the piedestal
io stesso sono il piedistallo
For this ugly hump at which you stare
Della brutta gobba che stai fissando.
You who wish to conquer pain
Tu che vuoi conquistare il dolore,
You must learn what makes me kind
devi imparare cosa mi rende gentile
The crumbs of love that you offer me
Le briciole d’amore che mi offri,
They’re the crumbs I’ve left behind
sono le briciole che mi son lasciato dietro.
Your pain is no credential here
Il tuo dolore non è una credenziale qui,
It’s just the shadow, shadow of my wound
È solo l’ombra, l’ombra della mia ferita.
I have begun to long for you
Ho iniziato ad anelare te,
I who have no greed
io che non ho avidità
I have begun to ask for you
ho iniziato a chiederti
I who have no need
io che non ho bisogno
You say you’ve gone away from me
Dici di esserti allontanata da me
But I can feel you when you breathe
ma riesco a sentirti quando respiri.
Do not dress in those rags for me
non vestirti con quegli stracci per me
I know you are not poor
so che non sei povera
You don’t love me quite so fiercely now
E non amarmi più con tanto ardore
When you know that you are not sure
Quando sai che non ne sei sicura,
It is your turn, beloved
Ora è il tuo turno, mio amata,
It is your flesh that I wear
è la tua pelle quella che indosso.
Cohen (1988)
Nick Cave (1984)
Cover di un il lirismo oscuro, cantata lentamente con accenti dolenti, d’intenso pathos ampliado dal fraseggio lacerante della viola. Nato n Australia nel 1957, Nick è del segno della Vergine e quindi entra più facilmente in consonanza col mondo espressivo di Cohen.
Aimee Mann (2015)
Cantautora statunitense nata sotto il segno della Vergine, come Cohen. Stupenda cover, vocalità pacata, delicata, scevra di drammaticità, però non lascia indifferenti, arrangiamento più notevole.
Laura Marling (1917)
Cantautrice inglese nata el 1990 sotto il segno dell’Aquario. Con una stupenda voce de contralto propone una interpretazione intensa di colori non oscuri mostrando una “Avalanche” che non evita certo lirismo e romanticismo.
Ghost (2018)
Sorprendente cover del gruppo svedese Ghost che abbraccia vari generi del rock, al heavy metal al domo metal fino al dark rock. Comprensible che Ghost abbia scelto questa canzone. Aprono un suono di archi e un monotono ritmo de la batteria, che presto diventa incalzante. La voce Tobias Forge (1981, sotto el segno dei Pesci) raggela. È oscura, penetrante, impressionante.