Eric Satie: Gnossienne n.3. Una master class e sei interpretazioni.
Masterclass de Jean Marc Luisada, musicista colto e raffinato
Poulenc plays Satie
Registrata nel 1950. Andamento a nostro avviso troppo spedito, però in consonanza col fraseggio, molto misurato. Resta una versione di un importante musicista.
Aldo Ciccolini
Registrata nel 1956. Veloce però di gusto squisito, senza grandi sbalzi dinamici, un Satie vagamente ipnotizzante.
Alice-Sara Ott
Pubblicata nel 2018. Andamento giustamente lento in armonia col suono delicato, senso poetico sottile, dinamica contenuta, un suonare intimo e molto espressivo evocante un’atmosfera crepuscolare, quasi notturna e una sensualità solo accennata.
Alexandre Tharaud
Tempo alquanto veloce usa raffinato del pedale di risonanza, tocco che crea un suono di grande bellezza in un fraseggio delicato, d’una malinconia nell’evocare un’epoca di grande creatività e bellezza. Interpretazione sotto il segno di una nobiltà d’animo ed en gusto musicale di prim’ordine.
Orchestrazione di Francis Poulenc
L’Orchestre du Capitole de Touluse diretta Michel Plasson s’impegna al massino per mitigare l’atmosfera un po’ canzonettista, da film holliwoodiano.
Dipinto di **Nicolas De Staël (1914 –1955)
Arturo O’Farrill & The Afro Latin Jazz Orchestra
Satie avrebbe forse sorriso o riso ascoltando una sua Gnossienne trasportata da Miguel Blanco nel modo del jazz afro-latino. Arturo o’ Farrill, messicano, figlio d’arte, pianista e compositor di spicco suo genere qui ci mostra un’eccellente orchestra che sostiene il canto e il sassofono dell’andaluso Antonio Liana, artefice di una sorprendente fusione tra jazz y flamenco.